Da molti anni collaboriamo con la ditta Green ways per la creazione di materiali che possano sostituire cemento e calce (dannosi per l’ambiente).
La parte primaria per la realizzazione di tali consiste nello studio dei terreni per apprenderne le caratteristiche principali. La determinazione del fuso granulometrico e dei limiti di Atterberg del materiale consentono di classificare quest’ultimo secondo le norme 11531-1/11531-2 e stabilire i principali comportamenti come le qualità portante, la sensibilità al gelo/disgelo, la permeabilità e la sensibilità al ritiro/rigonfiamento per i terreni più fini e sensibili. Il passo successivo consiste nell’esecuzione della prova di compattazione Proctor che permette di ottenere l’umidità ideale del terreno con la quale si ottiene il grado massimo di addensamento in fase di lavorazione e compattazione. Successivamente vengono svolte una serie di prove necessarie per la scelta del metodo di stabilizzazione più opportuno, ovvero il contenuto delle sostanze organiche, CBR, il consumo iniziale di calce, contenuto di sostanza umica, solfati solubili in acido e contenuto totale di zolfo.
La fase di studio delle miscele consente di individuare la tipologia di stabilizzazione più idonea per il terreno preso in esame. Vengono inoltre realizzati una serie di provini tramite pressa giratoria, sia con terreno naturale che con terreno stabilizzato (con diversi gradi di maturazione, generalmente 24 ore, 7 giorni e 28 giorni), che vengono poi portati a rottura per compressione in modo da verificare la capacità portante del terreno e il miglioramento da terreno naturale a terreno stabilizzato.